Sostegno per la conservazione, l’uso e lo sviluppo sostenibili delle risorse genetiche in agricoltura

PSR 2014-2022 Misura 10.02

Obiettivi

Raccogliere, conservare e valorizzare alcune specie da fiore reciso tipiche dell’estremo ponente ligure.

Domanda n.

2015.07.62361.6241

Membri

Florcoop Sanremo sca
CREA-OF di Sanremo
CIPAT di Imperia

Durata del progetto

01/02/2023 – 31/01/2025

 

Il progetto

Florcoop Sanremo, CREA e C.I.P.A.T hanno presentato un progetto, recentemente approvato dalla Regione Liguria, con l’obiettivo di raccogliere, conservare e valorizzare alcune specie da fiore reciso tipiche dell’estremo ponente ligure. La nascita della floricoltura sanremese risale alla fine dell’Ottocento con la produzione di fiori recisi di campo e alcune fronde verdi. Successivamente nel corso del Novecento, le conoscenze botaniche dei pionieri Ludovico Winter prima e Mario Calvino poi, unite alle loro intuizioni sulle condizioni climatiche favorevoli, hanno permesso di introdurre nuove specie e di ottenere una importante produzione floricola soprattutto invernale. In seguito, grazie allo sviluppo del trasporto ferroviario, il distretto floricolo ligure ha via via instaurato fitte relazioni commerciali con l’estero, prevalentemente con Paesi del nord Europa. Proprio nel corso del XX secolo la produzione floricola di questo distretto diventa talmente significativa da determinare dei cambiamenti nella toponomastica delle località: Sanremo diventa nota come “la città dei fiori” e la costa imperiese come “la Riviera dei fiori”.

Le colture floricole storicamente introdotte, sviluppate e migliorate dai floricoltori liguri hanno contribuito a identificare come proprio un territorio di produzione come il Ponente ligure, andando a caratterizzarne l’aspetto paesaggistico, il tessuto produttivo, economico e sociale di tutto il distretto. Questo legame con la produzione locale è stato suffragato dal fatto che la propagazione, gamica e agamica, del materiale di coltivazione è sempre stata svolta dai singoli floricoltori ed era volta alla selezione di un prodotto con migliori caratteristiche ornamentali quali la dimensione e il colore dei fiori, e commerciali quali la durata post-raccolta e l’epoca di fioritura per soddisfare le richieste di prodotto in alcuni periodi. 

– Seminario del 14/12/2023: relazione di Antonio Ferrante (Università degli Studi di Milano), relazione di Andrea Copetta (CREA Sanremo)

– SOI Torino 2023: manifesto sul progetto, pubblicazione Acta Italus Hortus

Le Specie Coltivate

Tra le specie tutt’oggi coltivate nel Ponente ligure, vi sono tre colture che storicamente si legano al territorio e che allo stesso tempo necessitano di un’azione di conservazione e valorizzazione del proprio materiale vegetale: il Papavero, la Ginestra e il Viburno palla di neve.

Il papavero è stato introdotto come coltivazione da fiore reciso a partire dai primi anni 80. Da allora ogni singola azienda, annualmente, provvede a fare le proprie combinazioni e incroci al fine di arrivare a fiori con dimensioni maggiore e più robusti, tentando inoltre di ottenere varietà a colori separati in modo da soddisfare le richieste di mercato. Parte di questa attività di selezione ma soprattutto di moltiplicazione viene fatta anche da vivai locali che si approvvigionano di semi.

La coltivazione della ginestra si è sviluppata a partire dai primi decenni del secolo scorso. Nel corso delle continue propagazioni del materiale originale si è cercato di selezionare delle varietà che conservassero alcune peculiarità: una compatta fronda fiorita, fiori di dimensioni omogenee e una determinata epoca di fioritura che permettesse con le diverse varietà di offrire al mercato fronde fiorite da novembre ad aprile. Con la diffusione di questa coltura principalmente nella zona costiera, sulle tipiche terrazze affacciate sul mare, la ginestra è ormai diventata parte integrante del territorio, un’essenza che caratterizza il paesaggio ligure.

Il Viburno palla di neve è apparso nei primi anni 90 quando è iniziata la diffusione della coltivazione di fronde, come alternativa ad altre fronde fiorite quali gipsofila e ginestra, principalmente e, poi, per avere un prodotto che riuscisse a coprire un periodo di offerta più esteso. La domanda di viburno nei mesi in cui questo era indisponibile nella produzione locale era soddisfatta dalla produzione olandese la quale aveva già sviluppato protocolli di anticipo e posticipo della fioritura del viburno rispetto al proprio ciclo naturale.

L’obiettivo generale è la conservazione del materiale genetico di alcune specie e/o varietà locali coltivate da anni in questo distretto floricolo, al fine di evitare la perdita del materiale genetico attuale o, peggio ancora, l’eventuale progressiva estinzione. Le varietà locali di queste specie hanno nel tempo stabilito un forte legame con il comprensorio floricolo ligure, grazie al quale sia per caratteristiche pedoclimatiche che per esigenze commerciali sono ormai diventate parte della flora autoctona del territorio. Per le diverse specie saranno determinate: 1) Le esigenze nutrizionali e le loro risposte eco-fisiologiche nelle diverse condizioni di crescita al fine di valutare le loro performance agronomiche. 2) L’effetto dei trattamenti con promotori della lignificazione e antietilenici per migliorare la qualità delle produzioni e delle performance post raccolta.

Più nello specifico e con particolare riferimento alle tre specie individuate, sarà reperito in natura del materiale vegetale dai produttori della Provincia di Imperia, seguirà la caratterizzazione e il mantenimento in campo collezione dedicato in vivo, la propagazione ritenuta più idonea a seconda delle specie, valutazioni agronomiche ed analisi delle risposte eco-fisiologiche nelle diverse condizioni di crescita compresi eventuali trattamenti per migliorare la durata post-raccolta.

Alla fine del progetto saranno predisposte schede colturali per la caratterizzazione delle risorse genetiche vegetali e di dossier per l’iscrizione all’Anagrafe nazionale della biodiversità di interesse agricolo e alimentare.

Papaver nudicaule
Papaver-nudicaule-arancione